La Leggenda
Alle spalle di Arona, sul Lago Maggiore, c'è una Rupe Incantata che ogni cento anni si spacca lasciando intravedere uno stretto sentiero. Chi avesse l'avventura d'imbattersi in quel luogo incantato, percorrendo la stradicciola arriverebbe in una magnifica sala sotterranea coperta di drappi e di tappeti preziosi.
Al centro, su una tavola, sono posati un campanaccio d'oro e un forziere pieno di gioielli mentre accanto dorme una splendida fanciulla.
Al visitatore le fate consentono di scegliere uno dei magnifici doni: il campanaccio gli darà il bestiame più bello della vallata, il forziere lo farà ricco e la fanciulla potrà essere svegliata dal sonno magico diventando sua moglie. Dai racconti dei contadini del luogo pare che l'ultimo mortale a cui fu concessa la scelta fosse un pastore e così, dopo esser rimasto a lungo indeciso, optò per il campanaccio.
L'’incantesimo effettivamente funzionò, dato che animali belli come i suoi non se ne trovavano neanche in altre regioni. Ben presto però le pecore cominciarono inspiegabilmente a morire una dopo l'altra.
Questa disgrazia però non preoccupava il giovane che notte e giorno vagava per prati e boschi con negli occhi l'immagine della bellissima fanciulla che non aveva svegliato.
Nonostante gli sforzi di amici e parenti per distrarlo, la sua dolce ossessione non lo abbandonò più e in breve tempo ne morì. Pare che nelle sue pupille, ormai spente, restassero impressi i delicati lineamenti di una fanciulla addormentata.
Il sentiero sotterraneo dell'individuazione
A mio avviso, quell'uomo, altri non era che un viaggiatore, un esploratore curioso che, indeciso fra la rosa di opzioni che aveva davanti a sé, scelse per quella più comoda ed egoista, noncurante del valore inestimabile che la fanciulla dormiente incarnava. Ma chi è questa fanciulla, se non l'anima, la Dea, la Madre ctonia e misteriosa che alberga nelle profondità e, in fin dei conti, nelle strade sotterranee di ognuna e ognuno? E che cosa rappresenta la discesa nei sotterranei brulicanti di tesori preziosi, se non quell’antro uterino in cui il fuoco del femminino sacro brucia, e da cui i fiumi ignei della verità antica sgorgano? Quell'uomo, dopo aver ottenuto ciò che più desiderava – abbagliato dai bisogni materiali come molti – si dimenticò di qualcosa di tanto più importante: dell'anima, della Dea Madre, di quella nutrice buona e generosa che dagli anfratti della Rupe l'aveva chiamato a sé, dandogli la possibilità di intravedere la natura divina delle cose, che egli decise di sprecare optando per la scelta apparentemente più appagante, ma che alla lunga, gli sarebbe costata un prezzo ancor più caro. Scegliendo di afferrare l' aurum vulgi, nonché il falso oro, il metallo, l'oro del volgo, rinunciò ad un oro ancor più grande, l'aurum non vulgi, l'oro divino, la sola e unica “pietra filosofale” alla quale il cercatore e la cercatrice spirituale ambirebbe l'individuazione, nonché la scoperta dell'anima femminile e stracolma di doni che abita sia gli uomini che le donne, e che, se soltanto le dessimo la possibilità di esprimersi, ci inviterebbe a quel matrimonio interiore al quale siamo nati per adempiere. La dea dentro è la tua sposa, che tu ne sia consapevole o no, non c'è altra Via per ritornare a se stesse e se stessi.
La Misteriosa Isola dentro di noi
“Chi avesse la fortuna d'imbattersi in quel luogo incantato, percorrendo la stradicciola arriverebbe in una magnifica sala sotterranea coperta di drappi e di tappeti preziosi”.
Naturalmente, qui, si tratta di un luogo che è un non-luogo, ossia di una un'isola sotterranea e intangibile, avvolta da una coltre di nebbia che a tratti appare e scompare, e che soltanto attraverso una vista altra può essere colta, trasportando il viandante, attraverso l'amore, l'umiltà, e la capacità di “togliersi le scarpe”, in quel posto incantato che abita dentro, spesso seppellito sotto finti tesori. La sola “isola del tesoro” che valga la pena visitare è l'anima, l'immanente regno interiore del compimento, laddove la Grande Dea Madre ancora regna seppure cacciata da altri spazi ed una pace rigogliosa avvolge ogni creatura umana, animale e vegetale, rivelando la presenza dell'intero cosmo all'interno del sé. Là sono custoditi i frutti più preziosi, le mele più succose, vi accadono i misteri iniziatici più importanti, ossia quelli che riportano al nucleo autentico. Per accedervi è necessario nutrire un amore che superi qualsiasi altra forza, affinché il cuore si apra esattamente come la Rupe Incantata si apre, si spacca, si divide ogni cento anni per lasciar penetrare qualche individuo particolarmente “fortunato” in quel regno di tesori e verità che si trova oltre il velo delle apparenze.
Anche nella vita di tutti i giorni potrebbero presentarsi dei “passaggi segreti” da attraversare, poiché, anche se molte e molti hanno dimenticato chi sono e da dove vengono, qualche volta la fortuna potrebbe anche mostrare loro una via di accesso.
(1) www.tripadvisor.it
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