Il Tempietto Lepontico di Montecrestese

ESPLORAZIONI DI RICERCA

Roldo, Montecrestese, Domodossola, Verbano-Cusio-Ossola, Piemonte
Culto protoceltico in Val d'Ossola

Nella suggestiva area di passeggiate a Roldo di Montecrestese è custodito, tra le montagne della Val d'Ossola, un gioiello unico e prezioso; incastonato nel nucleo antico dell'area abitativa.
Lo avevo già visitato sette anni fa, essendo piuttosto pratica della zona fin da bambina, ma ritornarci, per assaporare il sole di Gennaio, a segnare una vera rinascita, mi ha nutrita.
I raggi della stella sole bambina, da poco nata, al Solstizio d'Inverno, che sbirciavano dalle spalle del Tempio; sono stati un incoraggiamento a concentrare il mio lavoro su quella che fu la primissima parola che ispirò ogni mia creazione ed esplorazione Sulle Tracce della Dea Madre: «luce».
La Luce, e la sua Alchimia. Il Tempietto Lepontico di Roldo – relativo alla lingua leponzia, una lingua celtica estinta che era parlata dal popolo dei Leponzi stanziati nei territori alpini e subalpini – è l'Unico esempio di architettura religiosa pagana prealpina ed era, con tutta probabilità, dedicato a una divinità solare protoindoeuropea quale probabilmente Belisma/Belisama – dal protoindoeuropeo “bel”, che significa Luce; ed equivalente della Brigid dei tre fuochi, nonche della Diana Lucifera; quella Diana preindoeuropea, preromana; che molte e molti ignorano cui si riferisce la primissima religione delle streghe – o a quello che era considerato il suo compagno ed equivalente maschile, Beleno/Belanu. Individuato nei primi anni settanta dallo storico locale Don Tullio Bertamini, il grazioso Tempio presenta una struttura architettonica tipica degli edifici cultuali del I sec. d.C. Si specifica che a giudicare dal disegno assonometrico della struttura, si evince che la Torre, detta “dei Picchi” per via dei briganti che nell'area avevano preso possesso di alcune proprietà; è un ampliamento e risale al secolo XV.
Purtroppo il Tempio è chiuso: tra le immagini allegate, si notano le fessure da cui sono riuscita a scattare qualche fotografia del caratteristico «fascio di luce» che penetra ed irrora la piccola cella cultuale dalla finestrella esposta a Sud, affacciata su una roccia a picco poco sporgente sulla piana di Domodossola; levigata dall'antico ghiacciaio.

Album fotografico
di Claudia Simone














Note

Le informazioni assonometriche e relative la natura della struttura cultuale sono disponibili alla legenda esposta presso il Tempio. Le nozioni relative alle divinità menzionate sono parte del percorso di studi del presente sito web.

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