“Le cose possono cambiare e ritornare luminose ogni volta che lo si vuole, la pace può essere ristabilita in qualunque momento una strega scelga che debba essere così.
Si può sempre cambiare strada, se lo si vuole, non importa quante volte lo si abbia già fatto.
Il giudizio appartiene solo agli altri, riguarda loro e non riguarda noi, in alcun modo.
Poiché è solo a noi stesse, alla nostra immagine più vera e interna, che dobbiamo la nostra volontà e la più sincera devozione”.
(Claudia Simone)
*****
Nel corso del Medioevo la Chiesa e in generale le istituzioni ecclesiastiche acquisirono sempre più potere, esercitando un crescente controllo sulla vita della gente in Europa.
Per combattere ed estirpare le eresie, ovverosia le “scelte” – dato che eresia deriva dal greco «haìresis», ovvero scelta(1) – difformi rispetto al nuovo dogma ormai imperante e destinato a ulteriore diffusione, nel 1231, il Tribunale della Inquisizione acquisì uno status legale che, manifestatamente, ne rivelò il carattere crudele e coercitivo: l’allora papa Innocenzo IV autorizzò infatti gli inquisitori a servirsi di violente torture al fine di estorcere dalle bocche dei sospetti miscredenti forzate confessioni, nonché denunce di altri eretici.
Tale organizzazione giuridica, definita “santa” dagli esponenti della Chiesa di Roma, formalmente approvata e riconosciuta da numerosi pontefici, ha confiscato beni, rinchiuso in buie e inospitali prigioni, calpestato i più elementari diritti umani e civili, messo all’indice innumerevoli opere di pregiata fattura ma soprattutto ha mietuto, nell’arco di circa cinque secoli, decine di migliaia di vittime, prediligendo l’arsione dei corpi ancora in vita.
Essere bruciate vive doveva infatti costituire un formidabile deterrente nei confronti di eventuali pagani che intendessero continuare a praticare i loro culti e rituali, giudicati diabolici dalla nuova religione. Tuttavia, se pur in un clima diffusamente macabro e repressivo, nelle campagne, al limitare dei boschi, nei luoghi più isolati, gli antichi culti pagani continuarono, in segreto, a sopravvivere. In epoca medievale e ancora all’inizio dell’età moderna, è verosimile che gruppi di donne disseminati in tutta Europa mantenessero vive tradizioni e rituali risalenti a un passato che andava forse svanendo. All’inizio del Quattrocento si erano ormai delineati, nell’immaginario popolare, i tratti peculiari della cosiddetta “strega”.
Con questo termine, si indicava una donna eretica accusata di aver rifiutato, oltraggiato o rinnegato la fede cristiana, di aver stipulato un patto con il Diavolo, ovvero con la figura che nelle Scritture bibliche incarna il maligno, e di essersi a lui congiunta.
Innumerevoli supposte streghe vennero perciò arse vive dai tribunali dell’Inquisizione, come testimoniano i verbali dei processi giunti fino a noi.
Tratto da Le Streghe nell'Europa Occidentale, Margaret A. Murray; brano edito da Edizioni della Terra di Mezzo, pp. 7-8
*****
Etimologicamente, anche la Valchiria (alla stregua della eretica) è colei che sceglie. In tedesco è Walküre, dall’antico nordico walkyrja, composto dal nome valr, che indica il morto sul campo, e dal verbo kjósa, scegliere(1):
“La dea della morte compare nelle regioni europee come un rapace sul campo di battaglia, come per esempio l’irlandese Morrìgan o Badb(corvo), o la greca Atena (civetta). Nella mitologia norrena diventa la Valkyrja, ovverosia “colei che sceglie i caduti” o “masticatrice di cadaveri”, fanciulla guerriera che riecheggia la dea-avvoltoio dell’Europa antica. (…) Nei miti, gruppi di Valchirie compaiono anche come cigni che possono assumere fattezze di fanciulle e appartarsi al limitare di corsi d’acqua”.
Tratto da Marija Gimbutas, Le dee viventi, cit., p. 265; Cfr. Le Divinità Femminili del Pantheon Nordico, Claudia Emanuele, Edizioni La Zisa, pp.73-74
*****
Ciò che distingue una Strega è la sua capacità di vedere e sentire chiaramente ciò che ritiene essere giusto e portarlo avanti nella scelta, non mancando di distruggere ed eliminare senza pietà ciò che le nuoce o non appartiene o è per lei tossico.
La meta più anelata della Strega (quella vera, non quella che si traveste come tale) è forse quella di onorare con scelte affini quel seme di libertà che la abita.
Essere coerenti alla propria volontà è un compito non solo si sceglie, ma che spesso sceglie noi.
E, se lo fa, è perché siamo perfettamente in grado di viverlo e compierlo.
Nota
Il testo rappresenta il mio particolare modo di intendere la strega e la sua via. Non vuole in alcun modo giudicare l'operato di chi fa diversamente ma solo creare ispirazione e spunti di riflessione.
Bibliografia e Sitografia
(1) Dizionario Etimologico, Ed. aggiornata, Rusconi Libri
(2) www.unaparolaalgiorno.it
Testo di Claudia Simone tratto da Streghe, Dee, Befane, Donne e Valchirie: alle origini della Stregoneria e la Vecchia Religione nell'Europa Antica e Occidentale vietata la riproduzione anche parziale senza il consenso scritto dell'autrice e senza citare la fonte.
Crediti fotografia: Pinterest di artista ignoto/a
Commenti
Posta un commento